La sindrome del colon irritabile (SCI) è uno dei disturbi intestinali più comuni: colpisce, infatti, circa il 3-5% della popolazione occidentale. Caratterizzata da sintomi come dolore addominale, gonfiore, crampi, diarrea o stitichezza, questa condizione può influenzare significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto.
Nonostante la sua diffusione, la SCI è spesso sotto diagnosticata e mal compresa e, nella maggior parte dei casi, questo porta a una gestione inefficace dei sintomi e a un prolungato disagio per le persone affette. È essenziale, pertanto, diffondere una maggiore consapevolezza sulla sindrome del colon irritabile e, in particolare, sulle sue cause e fattori scatenanti: la loro comprensione è infatti un passo cruciale verso una migliore gestione e cura di questa condizione. Continua a leggere per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sulla sindrome del colon irritabile!
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Che cos’è la sindrome del colon irritabile?
La sindrome del colon irritabile (SCI) è una condizione cronica del tratto gastrointestinale caratterizzata da una combinazione di sintomi che possono includere, come già menzionato, dolore addominale, gonfiore, crampi, diarrea e/o stitichezza. Il nome della patologia deriva quindi dall’osservazione di alcuni dei suoi sintomi caratteristici: il “colon” si riferisce all’intestino crasso, dove si manifestano principalmente i disturbi, e “irritabile” indica la tendenza dell’intestino a reagire in modo eccessivo o anomalo agli stimoli, causando sintomi sgradevoli e dolorosi.
La SCI, tuttavia, è una condizione diversa da tutte le altre malattie infiammatorie intestinali: quest’ultima, infatti, non causa nessuna alterazione dell’anatomia intestinale. In altre parole, una persona affetta da questa sindrome possiede un intestino dall’aspetto normale. Proprio per questo motivo, oltre che per la mancanza di test diagnostici specifici e l’aspecificità dei sintomi, formulare una diagnosi di sindrome del colon irritabile non è affatto semplice.
Il processo diagnostico della SCI, infatti, si basa principalmente sulla valutazione clinica effettuata da un gastroenterologo. Durante un’accurata visita medica, il medico raccoglie l’anamnesi del paziente, esplora i sintomi, lo stile di vita e la storia medica, escludendo altre possibili patologie.
Quali sono le cause della sindrome del colon irritabile?
La sindrome del colon irritabile è una patologia multifattoriale: ciò significa che le cause possono essere molteplici e che non esiste un singolo e specifico fattore scatenante. In altre parole, la SCI è nella maggior parte dei casi il risultato di una combinazione di fattori, tra cui:
- Disfunzioni gastrointestinali: Anomalie nella motilità intestinale possono essere coinvolte nella SCI. Queste possono includere contrazioni intestinali eccessivamente forti o troppo deboli, che portano rispettivamente a diarrea o stitichezza;
- Sensibilità intestinale: Le persone affette da SCI sembrano avere un’ipersensibilità intestinale. Ciò significa che il loro colon può reagire in modo eccessivo agli stimoli normali, causando dolore e crampi;
- Disbiosi intestinale: Il microbiota svolge un ruolo essenziale nella salute intestinale. Eventuali squilibri batterici possono influenzare la funzione intestinale e contribuire alla SCI;
- Fattori psicologici e stress: Lo stress, l’ansia e la depressione possono influenzare la sensibilità e la funzione del tratto gastrointestinale, aggravando i sintomi della SCI;
- Intolleranze alimentari: Alcune persone affette da SCI possono manifestare una maggiore sensibilità a determinati cibi o bevande, come lattosio, fruttosio o glutine, che può contribuire a scatenare i sintomi;
- Storia di infezioni intestinali: In alcuni casi, l’insorgenza della SCI può essere preceduta da un’infezione gastrointestinale, nota come gastroenterite infettiva, che può scatenare cambiamenti permanenti nel sistema nervoso intestinale;
- Alterazioni delle sostanze chimiche intestinali: Cambiamenti nei livelli di neurotrasmettitori e sostanze chimiche intestinali, come la serotonina, possono influenzare la funzione del colon;
- Fattori genetici: Esiste anche una componente genetica nella SCI, poiché si osservano spesso casi di famiglie con più membri affetti da questa condizione.
Come trattare la sindrome del colon irritabile?
Come già detto, la sindrome del colon irritabile è una condizione complessa di cui, nella maggior parte dei casi, non è possibile identificare una specifica causa scatenante. Di conseguenza, non esiste una cura definitiva e valida per tutti i pazienti. La strategia terapeutica per la SCI si basa, infatti, sul trattamento dei sintomi specifici del paziente. In particolare:
- Educazione alimentare e miglioramento dello stile di vita: Poiché i sintomi dell’intestino irritabile possono essere correlati all’assunzione di determinati alimenti, è importante apportare modifiche alla propria dieta in modo sicuro ed efficace, sotto controllo di un medico o di un nutrizionista. Nella maggior parte dei casi viene suggerita una dieta a basso contenuto di FODMAP, ossia di carboidrati fermentabili difficili da digerire;
- Idratazione adeguata e attività fisica: Mantenere un’adeguata idratazione e praticare un’attività fisica appropriata possono aiutare a migliorare i sintomi e la salute generale dell’intestino;
- Fibre solubili e lassativi osmotici: Per i pazienti con stipsi predominante, l’uso di fibre solubili o lassativi osmotici può essere utile per favorire il regolare transito intestinale;
- Probiotici: L’assunzione di probiotici può aiutare a ristabilire l’equilibrio della flora intestinale;
- Farmaci antidiarroici e antispastici: Ai pazienti con diarrea come sintomo predominante, possono essere prescritti farmaci antidiarroici, che devono essere usati con cautela e sotto supervisione medica. Gli antispastici, invece, possono essere utilizzati per alleviare i dolori e gli spasmi intestinali senza, tuttavia, eccedere, poiché dosaggi elevati possono peggiorare la stipsi;
- Farmaci antidepressivi: Alcuni farmaci antidepressivi possono essere prescritti per ridurre la sintomatologia generale e il dolore addominale associato alla sindrome dell’intestino irritabile;
- Terapia psicologica: La terapia psicologica può svolgere un ruolo importante nel migliorare la gestione dei sintomi e la qualità di vita complessiva dei pazienti affetti dalla SCI, poiché lo stress e l’ansia possono influenzare negativamente il sistema digestivo.
Conclusione
Concludendo, una maggiore consapevolezza sulla sindrome del colon irritabile è fondamentale per garantire un trattamento adeguato e un miglioramento della qualità di vita per i pazienti affetti da questa condizione.
L’assunzione di probiotici, nello specifico, risulta particolarmente utile per mantenere l’equilibrio della flora intestinale e contrastare i disturbi tipici della sindrome del colon irritabile: scopri ora PRO-BD, l’innovativo integratore alimentare probiotico 100% naturale, adatto anche alle persone intolleranti al glutine e al lattosio.